Stiamo scrivendo la storia e ancora non lo sappiamo
Mi rivolgo ai tanti che fanno un lavoro come il mio, che si occupano di social media, comunicazione e imprese. Anche a chi, all’interno della propria piccola impresa, tra un’incombenza e l’altra, si applica per sviluppare il racconto della propria attività in rete.
Non so voi, io sto vivendo con grande entusiasmo questo momento storico senza precedenti: l’era del marketing sui social. Stiamo scrivendo la storia, ragazzi.
Pensateci, i social network sono arrivati all’inizio degli anni duemila, nella seconda era di internet, quella che viene definita web 2.0. Sono nati come strumenti per la condivisione delle informazioni, per le relazioni tra persone e l’intrattenimento. Nessuna finalità di marketing all’inizio.
Poco alla volta hanno cambiato la vita delle persone diventando un’abitudine quotidiana. Ed è stato allora che ci si è accorti del potenziale inesplorato: i social sono una grande piazza anche per chi ha qualcosa da vendere.
Una piazza, però, in cui le regole del marketing tradizionale non funzionano più. I codici linguistici e visivi della pubblicità sono lontani anni luce da Facebook, LinkedIn e company. Qui l’autoreferenzialità e la perfezione delle foto patinate non fanno presa sulle persone. C’è un contraddittorio, un pubblico pronto a smascherare le promesse facili e in genere disinteressato alle offerte commerciali.
I social, sì, sono una piazza ma non quella del mercato.
Fare comunicazione d’impresa in un luogo così significa ripartire da zero, resettare tante verità che da secoli rappresentavano i punti fermi del marketing, prima ancora che si chiamasse così.
Ecco la ragione del mio entusiasmo: fare un lavoro come il mio è come disporre di un enorme foglio bianco da riempire di nuove esperienze, deduzioni, storie che saranno anche patrimonio di altri. Gestire la comunicazione oggi significa scrivere nuove regole e sperimentare nuove formule che ancora non sono scritte sui libri, come i metodi di narrazione d’impresa sviluppati da me e quelli di altri colleghi.
Siamo pionieri. Siam tutti qui a scrivere uno spicchio di storia. E ancora non lo sappiamo.