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Fulvio Julita

Mi occupo di storytelling d’impresa applicato a strategie di marketing digitale. Aiuto le imprese a comunicare meglio, valorizzare la loro identità e vendere. Ho scritto "Raccontarsi online - Dal freelance alle piccole e medie imprese: storytelling per il marketing digitale" (Hoepli editore).

Lo storytelling del calcio: la retorica nascosta nelle parole banali dei calciatori

Nelle interviste post-partita, i calciatori usano una retorica in apparenza banale per comunicare con i media e i tifosi, ma le loro parole nascondono lezioni di business da non sottovalutare. 

Hai presente le interviste post-partita? Mi riferisco a quel momento del calcio trasmesso in TV in cui il giornalista avvicina il giocatore chiave del match e lo incalza di domande. E quest’ultimo, evidentemente trafelato, offre la propria interpretazione degli episodi.

Il pensare comune attribuisce scarsa consistenza alle parole di quei calciatori, eppure c’è tanto da imparare in questo storytelling in apparenza banale: celano infatti insospettabili lezioni di leadership e team building che potrebbero essere utili a chi opera nel business. Ce ne parla Adriano Lanzilotto, assicuratore e appassionato di comunicazione (oltre che di calcio) in questo articolo nato da uno scambio di idee tra appassionati.

Lo storytelling del calcio: una lezione di comunicazione

Di Adriano Lanzilotto

Aspetto ogni estate con trepidazione la ripresa della Serie A.
Da amante del calcio, sono tra quelli che vivono con entusiasmo le cavalcate palla al piede dei giocatori, una razza di umani capace di straordinarie gesta atletiche, di geometrie caramboliche e imprevedibili magie.

Ma di un’ulteriore virtù rimango sempre affascinato: l’abilità apparente del non dire nulla nelle interviste post-partita. Una qualità spesso sottovalutata, bilanciata da quella altrettanto rara dei giornalisti di fare domande banali.

In questo articolo ho voluto esaminare la retorica implicita nelle parole dei calciatori: scopriremo come possa offrire importanti lezioni di leadership per il mondo del business.

Qui sotto ho riportato un’intervista tipica da fine partita. Direi l’intervista delle interviste, la summa di milioni di repliche a cui la TV ci ha assuefatti. Scopriremo insieme gli insegnamenti che si celano dietro alle frasi.

Storytelling nel calcio

Lo storytelling del calcio – Immagine generata con Midjourney

Intervistatore: “Allora, come è andata la partita?”
Giocatore: “Mah, noi sapevamo che questo era un campo difficile, loro sono una squadra importante con una rosa importante che veniva da un momento importante. Hanno giocatori importanti che ti possono far male.”

Insegnamento
Mai sottovalutare i competitor. Le analisi di mercato, dei trend recenti e della leadership dei competitor possono determinare il nostro successo.

I: “Siete passati in svantaggio subito…”
G: “Sul rigore per loro ho dei dubbi. Di contatti così ce ne saranno mille a partita. Purtroppo non è il primo episodio che ci svantaggia quest’anno. Nel primo tempo è normale che abbiamo sofferto per il campo in condizioni non ottimali, essendo noi la squadra più tecnica. Non riuscivamo a fare i movimenti giusti, a giocare come sappiamo.
Durante l’intervallo ci siamo guardati negli occhi e nel secondo tempo è normale che abbiamo reagito perché non ci stavamo a perdere.”

Insegnamento
Occorre studiare bene i fattori esterni e sviluppare adeguati piani di contingenza per non farsi trovare impreparati. Fare squadra nei momenti difficili e il modo 
migliore per superare momenti difficili e superare le difficoltà.

I: “Poi avete reclamato per un fallo nella loro area…”
G: “Mah, io ero lontano ma i miei compagni mi hanno assicurato che il contatto c’è stato.”
I: “Anche loro hanno reclamato per un mani in area vostra.”
G: “Mah, non è che il difensore si può tagliare il braccio in queste circostanze. Comunque sono convinto che alla fine della stagione gli episodi si compensino.”

Insegnamento
Girare la frittata a proprio vantaggio è una skill fondamentale per 
differenziarsi dal rumore di fondo.

I: “Poi siete venuti fuori alla distanza e l’avete ribaltata con un tuo gol.”
G: “Si, noi abbiamo dei giocatori davanti con dei colpi importanti che ti possono risolvere la partita in qualsiasi momento. È normale che giocando ogni tre giorni sia difficile, ma abbiamo fatto un secondo tempo importante.
Il secondo gol è stato un giusto premio, ma devo ringraziare i compagni che mi mettono sempre nelle condizioni di segnare.”

Insegnamento
Riconoscere i meriti del team fa parte del bagaglio del leader moderno.

I: “Alla fine però è venuto questo 2-2 nel vostro momento migliore.”
G: “Beh si sa, il calcio è fatto di episodi, la palla è rotonda. Se la nostra palla fosse entrata sul finire staremmo a parlare di un’altra partita. Il loro gol ci ha tagliato le gambe.”

Insegnamento
Se mio nonno avesse tre palle sarebbe un flipper.

I: “Come commenta la sostituzione?”
G: “Mah, sono scelte del Mister. Io rimango a disposizione e voglio farmi trovare pronto, poi è il Mister a decidere. È normale che uno voglia giocare sempre ed aiutare i compagni. Comunque se uno si arrabbia è un segno positivo, significa che ci tiene.”

Insegnamento
Occorre sapere gestire i superiori come il tuo team, facendo finta di supportare sempre le loro decisioni.

I: “Allora si può pronunciare la parola scudetto?”
G: “Mah… ora non dobbiamo guardare le altre squadre ma fare la corsa su noi stessi. Dobbiamo vivere alla giornata, pensare partita dopo partita senza guardare la classifica. Ora ci aspettano partite difficili e dobbiamo rimanere concentrati e fare bene, senza fare calcoli. Dobbiamo giocare ogni partita come se fosse una finale, poi i conti si faranno alla fine. Grazie.”

Insegnamento
Vivere alla giornata, senza pianificare un bel niente, mi raccomando.

I: “Aspetta, mettiti l’auricolare che c’è una domanda dallo studio.”
Commentatore da studio: “Ciao. Adesso dovrebbe arrivare un rinforzo, un grande giocatore. Pensi che ti toglierà spazio?”
G: “Mah, alla ripresa ci sarà bisogno di una mano, se arrivasse un campione sarebbe sempre il benvenuto. Le partite sono tante e ci sarà spazio per tutti. Comunque anche se non arrivasse, rimaniamo una grande squadra e faremo bene ugualmente.”

Insegnamento
I vecchi amici prima di tutto. L’ultimo arrivato può anche fare le fotocopie ed il caffè.

I: “Un’ultima domanda su quei cori poco ortodossi…”
G: “Mah, questi episodi vanno sempre stigmatizzati.”
I: “Ma sai cosa significa stigmatizzati?”
G: “Ehm… no.”

 

Conclusioni – anzi disclaimer – sullo

storytelling del calcio

Ogni riferimento a personaggi o eventi reali è puramente casuale. Poi è palese (anzi, è normale) che l’intervista sia stata totalmente inventata, essendo sintatticamente impeccabile.