Cinque vie tra panico e innovazione per la gestione in hotel
Fare l’albergatore non è un lavoro per vecchi! In hotel bisogna avere energie, creatività, generatività, voglia di fare e di imparare tutto ciò che c’è di nuovo.
In tempi di crisi, siamo costretti a riprendere confidenza con un’emozione tanto naturale quanto spaventosa: il panico. Scende l’occupazione in hotel, si contrae il credito, si fatica a decidere e si considerano le forze inadeguate. Energie, creatività, innovazione: questo è ciò che serve per uscire dall’angolo.
Dove recuperiamo questo spirito giovanile per rinnovarci nella gestione di un hotel e nel suo marketing? In un luogo oscuro e naturale: nell’incubo. Dove si incontra lo spirito del panico.
Il dio Pan, che da il nome al panico, è per la psicologia archetipica, il dio delle forze naturali primitive, che agiscono all’ombra della nostra razionalità. E’ una potenza naturale, generativa, di rottura: proprio quello di cui si ha bisogno in situazioni difficili. Qual è il nostro incubo? Dover cambiare tutto, perdere il controllo, ammettere la nostra non autosufficienza: ci mancano competenze, idee, risorse. Ma il dio Pan è anche il dio della melodia: una forza emotiva che pacifica.
Ecco allora cinque vie che Pan ci suggerisce per uscire dall’incubo:
1) ricercate il piacere in quello che fate! Non c’è impresa senza ricerca di piacere. Anche i vostri ospiti ricercano piacere e non lo troveranno in un ambiente che ha perso il contatto con la dimensione erotica dell’esistenza.
2) inseguite i vostri desideri! Che sogni avete per la vostra attività? Non si può rilanciare un’attività che non si desidera più!
3) siate generativi: cercate l’incontro con altre forze esterne, non richiudetevi su voi stessi, condividete e generate insieme ad altri con generosità. Riempirete la vostra casa delle novità che avete creato nell’incontro con ciò che è altro da voi.
4) ascolto di sè: nessuno conosce meglio di sè stessi la propria realtà. Iniziate con una onesta analisi dei vostri punti di forza e debolezza.
5) la vostra azione sia come melodia: conoscenza di sè, desiderio, passione, preparazione, organizzazione e coordinamento sono alla base di ogni ottima esecuzione musicale.
Attrezziamoci! Non solo marketing, tecnica e tecnologia in hotel per uscire dalla crisi ma emozioni, pulsioni, istinto e melodia!
Parlando di innovazione in hotel
Novamentis è una società di Ricerca&Sviluppo che si occupa di innovazione nella meccanica industriale. Hanno realizzato un incontro presso la sede de Il Sole 24 Ore, a cui ho partecipato, per ascoltare come trattano il tema dell’innovazione in uno dei settori di eccellenza, nel nostro paese.
Riporto alcuni temi generatori che ho sviluppato con le imprese e gli hotel con le quali collaboro. L’innovazione è possibile anche in Hotel ed è giustificata se crea nuovi business.
1) L’innovazione è il frutto del connubio tra ricerca e capacità imprenditoriale. Altrimenti non è.
2) Il ruolo delle persone è fondamentale: l’innovazione è fatta da persone che riescono a rompere con il passato.
3) Ci deve essere sufficiente forza psicologica per condurre un’impresa verso l’innovazione: si tratta di andare oltre i funzionamenti consolidati
4) Innovare è un processo che richiede passione e senso etico: le innovazioni vanno a vantaggio degli altri.
5) Spesso si usa l’intelligenza per fermare il pensiero!
6) L’innovazione è un processo di “best sourcing” non di “out sourcing”: non si tratta di esternalizzare una funzione ma di far collaborare e comunicare le migliori forze e competenze interne con forze e competenze esterne.
7) L’innovazione per un’impresa deve avere come obiettivo la penetrazione in nuovi mercati.
8) Compito del consulente/partner è dare all’impresa tutta la conoscenza e protezione. Deve aiutare a vedere e mantenere il cliente al sicuro.
9) In un’impresa che vuole fare innovazione non ci devono essere cassetti chiusi.
10) Per ottenere risparmio, qualità e fiducia dall’innovazione, bisogna saper misurare questi fattori.
11) Se non si trova l’idea di una soluzione in 10/15 giorni, vuole dire che non si ha la soluzione!
12) L’ambiente creativo è orizzontale, non standardizzato e richiede libertà.