Storytelling aziendale: raccontarsi imperfetti ma autentici
Trovo curioso vedere quanto, sui social, tante piccole imprese e tanti professionisti snaturino la loro identità nell’inseguire la perfezione. Imitano modelli di comunicazione che non appartengono loro, quelli patinati della pubblicità, elaborati e carichi di stereotipi.
L’imperfezione – in un luogo di relazioni – non è un difetto, è un’espressione di autenticità: l’essere umano è imperfetto per natura, e le imprese sono fatte da esseri umani.
Puoi accendere una telecamera è andare online, anche se hai il capello in disordine; puoi essere rispettabile senza aver scritto “leader del settore” e “servizi a 360°” nel tuo profilo; puoi fare la differenza per qualcuno pur senza mostrare muscoli o lustrini.
I social sono uno specchio della vita e, pur imperfetti, nella vita di tutti i giorni, sappiamo essere esperienze straordinarie per i nostri clienti. Lo siamo quando rappresentiamo qualcosa di utile, emozionante e autentico. Non per forza perfetto.
Il concetto è emerso in una bella chiacchierata online fatta con Simona Ruffino, esperta di neuro branding.