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Fulvio Julita

Mi occupo di storytelling d’impresa applicato a strategie di marketing digitale. Aiuto le imprese a comunicare meglio, valorizzare la loro identità e vendere. Ho scritto "Raccontarsi online - Dal freelance alle piccole e medie imprese: storytelling per il marketing digitale" (Hoepli editore).

Storytelling aziendale: i dieci magici poteri delle storie d’impresa

Immagina di aver trovato alcune monete d’oro nel cassetto di un vecchio mobile, in un luogo della casa che frequenti poco. Una cantina o un solaio ad esempio. Il piccolo tesoro era lì da sempre senza che ne sapessi dell’esistenza. Cosa ne faresti? Potresti scegliere di conservare le monete in un luogo più sicuro, rivenderle e trarne profitto immediato oppure investirle per ricavarne un valore maggiore più avanti.

 

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Le esperienze che un imprenditore o un professionista hanno vissuto nel proprio lavoro sono come quelle monete, un patrimonio da cui attingere quando la circostanza lo suggerisce. Così fa chiunque abbia qualcosa da vendere: per farsi capire, per far comprendere un valore, per avere la fiducia del cliente, ogni venditore è solito raccontare le esperienze vissute, le storie che ruotano attorno al proprio prodotto e al proprio lavoro.

Le storie sono come moneta:
le si può investire affinché fruttino qualcosa in più.

La forma d’investimento a cui mi riferisco è lo storytelling digitale, una strategia di marketing (attraverso i social ad esempio) con cui diffondere racconti di vita professionale.
Perché farlo? Per sprigionarne il magico potere e vendere. Quale sia il potenziale delle storie d’impresa te lo spiego in dieci punti.

1) Le storie rendono semplici i concetti complessi.
Dalla Bibbia in poi, sono tanti gli esempi di narrazione utilizzata allo scopo di ispirare, educare e trasmettere valori importanti.
Dove farsi capire è complicato per la difficoltà dell’argomento o la limitata preparazione dell’interlocutore, le storie sono spesso la chiave per portare un messaggio a destinazione.

2) Le storie sono rassicuranti perché i ruoli sono chiari.
C’è una struttura riconoscibile in tante storie: un protagonista (un cliente, ad esempio), un antagonista e il conflitto da attraversare (il problema da risolvere), una pozione magica (il prodotto), un premio (il lieto fine della vicenda) e un mentore, ovvero colui che ha dato un consiglio risolutivo al protagonista (l’azienda).

3) Le storie sono esperienze appaganti, un richiamo per l’attenzione.
Le persone si accostano alle storie con l’aspettativa di uscirne arricchiti di un sapere, un’emozione o una soluzione ad un problema. O comunque di una conferma di quanto già sapevano. L’appagamento che ne deriva è la ragione per cui tutti prestiamo attenzione alle storie.

4) Le storie sono uno specchio in cui riflettersi e riconoscersi.
Sono una forma di confronto con altri, da cui impariamo qualcosa di noi, attraverso cui consolidiamo le nostre certezze, modelliamo la nostra personalità e il nostro mondo.

5) Le storie rendono riconoscibili e trasmettono autenticità.
Veicolano l’identità del protagonista della narrazione (che spesso coincide con quella di chi racconta), la sua personalità e i suoi valori.

6) Le storie fanno capire la differenza tra un marchio e l’altro.
Nel racconto emerge una personalità dell’impresa, del professionista o del prodotto ben distinguibile da quella di ogni concorrente. Quanto ciò sia importante puoi immaginarlo. Quando un potenziale cliente non vede la differenza, prende decisioni in funzione dell’unico elemento che sa giudicare: il prezzo. E sceglie il più basso.

7) Le storie sono ciò che la gente ricorda di un brand.
Perché emozionano. Le persone tendono a scordare numeri, nomi, dati oggettivi, concetti astratti ma non dimenticano lo stato d’animo, le emozioni che hanno provato.

8) Le storie favoriscono le relazioni.
Prima di concedere fiducia ad un estraneo chiunque ha bisogno di capire con chi ha a che fare. Raccontare le tue storie accelera i tempi della relazione perché fa chiarezza, aiuta a superare le incomprensioni, le diffidenze e a creare un clima più disteso.

9) Le storie prendono forme adatte ai canali di diffusione.
Non esiste un solo modo per raccontare una storia: puoi farlo con parole, fotografie, disegni e con tanti altri mezzi, scegliendo quelle
più congeniali a rendere facile la distribuzione in ogni canale.

10) Le storie sono un fattore naturale di vendita a costo zero.
La vita di ogni giorno ci offre esperienze gratis: situazioni, coincidenze, episodi. Tutte narrabili. Succedono in modo indipendente da ogni scelta strategica. Raccontarle è solo un piccolo passo in più.

 

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Fotografia: Lorenzo Lucca, con Elisa Piemontesi – Lampada OE Quasi by Louis Poulsen, dal reportage Salone del Mobile 2019 per BDE – Be Original Americas.