Visual Storytelling in hotel: il libro Social e Hospitality
È iniziata con un messaggio la collaborazione mia e di Elisa Piemontesi con Giada Galbignani, social media strategist per hotel e strutture ricettive. Si è completata con la nostra presenza tra le pagine del libro Social e Hospitality – La bellezza di essere online nel mondo del turismo (Flaccovio Editore).
Il testo affronta il tema del digital marketing quale strumento di comunicazione turistica, parla di tecnica, passione, cuore, propone case study e interviste. Ogni capitolo si sofferma su differenti aspetti dell’uso di Facebook nel mondo di hotel e strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere; esplora l’ecosistema creato da Mark Zuckerberg, compresi Instagram e le app di messaggistica WhatsApp e Messenger. Il volume presenta la testimonianza di molti professionisti del digital marketing; ritroviamo alcuni amici di Plume, come Matteo Toresani e Claudio Gagliardini.
È rivolto agli operatori del settore turistico, ad albergatori, ma anche a chi desidera comprendere e migliorare la propria presenza digitale: è un viaggio che ti porterà a scoprire il valore della condivisione online dei momenti.
Visual storytelling in hotel e nel turismo
Il nostro contributo è diventato un capitolo dedicato al visual storytelling. Giada ci ha chiesto infatti di raccontare la componente visiva della comunicazione online. Argomento nevralgico: sosteniamo da tempo il valore strategico della fotografia storytelling nel digital marketing, quale migliore occasione per spiegarne l’applicazione? Quello turistico è un ambito in cui, meglio di altri, le immagini giuste possono far la differenza nel generare vendite e profitto.
Cosa raccontare e come farlo attraverso le immagini? Ci siamo soffermati proprio su questi aspetti della fotografia per il mercato turistico e alberghiero.
Fotografia e visual storytelling per un hotel
In una strategia di narrazione digitale, la fotografia – oltre alla scrittura – ricopre un ruolo centrale nel descrivere con autenticità ed empatia una struttura ricettiva.
Per uno storytelling fotografico esaustivo si pone una questione di quantità, oltre che di qualità delle immagini.
Se è vero che una dozzina di immagini sono spesso sufficienti per mostrare l’albergo nei depliant, nei cataloghi delle agenzie di viaggio, nel sito Internet e nei portali di prenotazione online, la narrazione sui social richiede un numero ben superiore di contenuti visivi. È un aspetto da non sottovalutare, se consideriamo quanto Instagram o Facebook costituiscano un passaggio chiave nel percorso decisionale che porta un cliente a prenotare una stanza.
Le persone si sono abituate a consultare molte fonti online prima di scegliere: è necessario avere fotografie in quantità per presidiare con costanza i canali social. Sono i luoghi in cui il cliente si aspetta di poter cogliere il clima dell’esperienza che vivrà. Servono scatti che esprimano la quotidianità, la freschezza degli attimi, le emozioni.
Mettiamoci nei panni del cliente: cosa vorrebbe vedere?
Sì, certo gli interesserà capire com’è fatto l’albergo: le camere, gli spazi comuni, gli esterni. Giudicherà gli arredi, i decori, la dotazione di servizi quali bar, ristorante, piscina e spa.
Ma un luogo di soggiorno non è solo questo.
Per il cliente, la vacanza sarà una parentesi fuori dalla routine, una storia da vivere e poi ricordare. È l’intensità dell’esperienza ciò che desidera comprendere ed è quel che spera di cogliere nelle fotografie online.
Un buon piano editoriale deve saper riconoscere le aspettative del destinatario della comunicazione, anticipare l’esperienza reale. Il consiglio che rivolgiamo agli operatori turistici è: usate la fotografia, raccontate gli episodi, le persone, gli eventi inaspettati, gli stati d’animo, le avventure da vivere.
Una narrazione ben congegnata stabilisce un rapporto di familiarità con il cliente, ancor prima che egli arrivi in hotel.
Slow, fast e self service: le tre linee di visual storytelling fotografico
Nel capitolo dedicato al visual storytelling descriviamo le tre linee di contenuto fotografico da considerare per una buona narrazione visiva online: fotografia slow, fast e self service.
Fotografia Slow.
È quel genere di fotografia che richiede tempo per organizzare la scena prima dello scatto. Stiamo parlando delle immagini di ambienti interni ed esterni, ben presentati, con attenzione ai dettagli, valorizzati da luci e prospettive adeguate. Serve ancora tempo per la post-produzione, per correggere i difetti ed esaltare i particolari.
Un set di immagini istituzionali, curate e ben post-prodotte è essenziale per depliant, cartelle stampa e la comunicazione online più informativa, come la scheda di un portale di vendita.
Fotografia Fast.
La specialità della casa, il reportage in salsa Plume. :-)
La fotografia fast si fonda sulla tecnica tanti scatti in poco tempo. È ideale per chi pubblica sui social: un singolo shooting offre materiale sufficiente per rispettare una regolare frequenza.
Attimi di vita fissati nel tempo, al naturale, senza pose, senza costruzione della scena, senza artifici in post-produzione, se non un leggero lifting cromatico e il taglio dell’immagine: “Immagini straordinariamente autentiche nella loro imperfezione” (così ne parla Fulvio Julita, il nostro collega, in questo articolo).
Fotografia Self Service.
Cogliere l’imprevedibile: è il senso della fotografia che chiamiamo self-service, quella degli attimi da prendere al volo quando qualcosa di inaspettato si presenta a nostri occhi.
Basta uno smartphone e quel minimo di tecnica per fissare l’istante con uno scatto dignitoso. E puoi così arricchire lo storytelling sui social di un contenuto di valore in più, nel feed o nell’area delle Stories.
Slow, fast e self service, tre forme di visual storytelling fotografico diverse tra loro, tutte funzionali alla strategia di digital marketing.
Basta un po’ di visual storytelling per raccontarsi online?
La fotografia è solo uno dei piatti di un menù perfetto: così spiega Giada Galbignani in Social e Hospitality. Capitolo dopo capitolo, affronta i tanti temi legati all’uso di Facebook & C. nel settore alberghiero.
Un testo che ogni operatore del settore dovrebbe avere, leggere e studiare a memoria.
“Social e Hospitality – Scopri la bellezza dell’essere online nel mondo dei turismo”, di Giada Galbignani, editore Dario Flaccovio. Prefazione di Antonio Maresca, contributi di Lorenzo Lucca, Elisa Piemontesi, Alessio Carciofi, Alessandro Crotti, Claudio Gagliardini, Nicola Sicher, Orazio Spoto, Matteo Toresani. Lo trovi in libreria, nel sito di Dario Flaccovio Editore e su Amazon. |