Filmati per i social: meglio orizzontali o verticali?
Se pensi di trovare in questo articolo una risposta definitiva alla scelta tra video orizzontali e verticali, mi spiace ma ti deluderò. Perché non c’è. Sia che tu scelga di creare filmati per i social in formato orizzontale sia in verticale, in ogni caso sarà un compromesso. Vediamo come mai.
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Penso non serva farti notare quanto la comunicazione veicolata attraverso i filmati oggi goda di grande fortuna. Se un tempo i video sul web erano prerogativa egemonica di sua maestà YouTube, oggi hanno invaso tutti i social: Facebook, Instagram, LinkedIn, e persino WhatsApp sono diventati luoghi di diffusione di contenuti filmati. Per avere un’idea delle dimensioni del fenomeno ti basti pensare che ogni 60 secondi su YouTube la gente guarda oltre 4.500.000 di video. E questo dato continua ad aumentare.
Quale formato video soddisfa meglio le persone? Orizzontale o verticale?
Ogni creatore di contenuti filmati per i social almeno una volta nella vita si è posto la domanda.
Orizzontale è il formato migliore per l’utente che lo consulta su un computer tradizionale: occupa perfettamente lo spazio per via del rapporto orizzontale (16:9 o 4:3) tra le misure di base e altezza dello schermo di un PC, sia esso un portatile o da scrivania.
Inoltre i nostri occhi, essendo uno accanto all’altro, distribuiscono meglio lo sguardo su una larghezza più ampia dell’altezza: è la ragione per cui gli schermi delle sale cinematografiche sono orizzontali, e di conseguenza lo sono quelli televisivi.
Tuttavia più del 70% del traffico su internet è generato da mobile, e questa percentuale continua a salire in alcuni settori: tablet non molto, parliamo soprattutto di smartphone. Sono dispositivi che normalmente consultiamo reggendoli in verticale, per una questione di ergonomia.
Nella finestra a scorrimento di un social – il cosiddetto feed – visto su un dispositivo mobile, un filmato orizzontale, rispetto ad uno verticale, risulterà penalizzato dalle proporzioni che limitano l’area coperta dello schermo.
È pur vero che una semplice rotazione a 90° del dispositivo consente al filmato di disporsi a pieno schermo. Ma stiamo parlando di un gesto che viene compiuto volontariamente solo dopo che quel filmato, apparso nello scorrimento verticale delle notizie, avrà attirato l’attenzione dell’utente.
Formati video, media e social
Il formato video orizzontale è stato da sempre utilizzato per la televisione e il cinema, mentre il formato video verticale è stato adottato principalmente per i dispositivi mobile, quindi in tempo recente se ci paragoniamo alla storia del cinema. Tuttavia, con l’aumento dell’utilizzo dei social media sui dispositivi mobili, il formato video verticale sta diventando sempre più popolare perché consente di visualizzare il contenuto senza dover ruotare lo schermo.
Alcuni fenomeni di tendenza aggiungono ulteriori complicazioni a chi sia in cerca di una risposta ferma alla domanda “Il mio filmato lo faccio orizzontale o verticale?”.
Da una parte un social network, Snapchat, ha fatto del formato verticale un proprio segno distintivo durante la sua fase di crescita, inventando una tipologia di contenuto, le Stories, in seguito rubacchiata da altri social. Di conseguenza arrivamo oggi a TikTok, il più agguerrito concorrente di Facebook ed Instagram e di tutto l’intrattenimento online in generale, ad oggi, dove un filmato orizzontale è quasi una eccezione.
Instagram e TikTok sono stati progettati nella loro interfaccia e nell’uso comune con il formato video verticale in mente: è consigliabile utilizzare questo formato per adattarsi al layout della piattaforma e ottenere una maggiore visibilità del contenuto. Inoltre, gli utenti tendono a guardare i video sui loro dispositivi mobili in modo verticale, evitando di dover ruotare il telefono o fare ulteriori azioni nel caso di un contenuto differente.
Sul fronte opposto c’è la crescente diffusione nelle case delle smart TV, apparecchi televisivi dotati di sistemi di ricezione internet. Con essi, dal salotto di casa, possiamo guardare i film di Netflix, ad esempio, così come i filmati – orizzontali – di YouTube.
Sullo schermo di una smart TV, così come su quello di un PC, un filmato verticale verrebbe riprodotto mostrando due sgradevoli bande nere a destra e a sinistra.
Il formato video orizzontale può essere più adatto per i contenuti formali, come spot pubblicitari o video promozionali, poiché offre una maggiore area visiva e una migliore qualità d’immagine. Se dobbiamo pensare ad un contenuto integrato nel nostro sito, che sia anche condiviso o sponsorizzato via YouTube, la scelta è quasi obbligata.
In generale, la scelta del formato video dipende dal tipo di contenuto che si vuole creare e dalla piattaforma su cui si desidera condividere il video. Secondo la nostra esperienza con i clienti di Plume, se il contenuto è principalmente per i dispositivi mobile, serve necessariamente considerare il formato video verticale come prioritario; se però il contenuto è più formale o si vuole sfruttare al massimo la qualità dell’immagine, per lavorare anche sui contenuti web del cliente e sulla loro indicizzazione, il formato video orizzontale potrebbe essere la scelta migliore, almeno per i video più strutturati.
Dove il tempo e le risorse lo permettono, si realizzano ovviamente entrambi i formati, per non lasciare scoperta nessuna esigenza di pubblicazione e creare una presenza online completa, mese dopo mese.
Che dire di The Stunt Double?
Il cortometraggio diretto da Damien Chazelle (il regista di La La Land) è un piccolo capolavoro di fotografia. Interamente girato con un iPhone 11 Pro, è un viaggio nella storia del cinema reimmaginata per lo schermo verticale. Assolutamente da vedere.
Tirando le somme, non esiste una scelta assolutamente migliore. È la ragione per cui nel piano editoriale legato alla distribuzione dei nostri video, io e i miei colleghi ad esempio cerchiamo di alternare i formati in modo da diluire nel tempo i pro e i contro di ogni scelta, pur mantenendo una moderata preferenza per il tradizionale formato orizzontale.
Spesso produciamo lo stesso filmato in differenti formati, destinando la versione orizzontale a YouTube e al nostro sito web, quella verticale ai social. Altre volte optiamo per una terza via: il quadrato. Giusto per non far torti a nessuno ed evitare di essere sfavoriti in qualche interfaccia.
In realtà il rapporto 1:1 quadrato è spesso un ottimo compromesso. Funziona bene per Instagram, ad esempio. D’altronde è un social network nato per una consultazione da mobile che solo da pochi anni accetta formati diversi dal quadrato. Ancor oggi la sua interfaccia grafica a scorrimento tende a restituire la miglior esperienza visiva proprio per quel formato. Fanno eccezione le Stories ed i Reels: qui il formato principe è verticale, meglio ancora da vedere a flusso continuo.
Anche il formato 4:5 verticale merita prove e approfondimenti. Spesso è un ottimo compromesso per adattarsi alle interfacce di entrambi i social di Meta, quando magari vogliamo creare una unica promozione adatta sia per Facebook che per Instagram. Non riempirà appieno la schermata di una storia o di un Reel (che ricordiamo, sono 9:16), ma vi permetterà di destreggiarsi in modo leggibile tra i feed e le stories di entrambi i canali.
Una curiosità: il quadrato è il formato che Apple in origine aveva scelto per i filmati generati con Clips. Solo in un secondo tempo ha introdotto il montaggio in formato orizzontale e verticale.
Clips è una app per smartphone disponibile per soli dispositivi iPhone, un gioiellino tra i software non professionali di videomaking che oggi affollano gli store. È pensata appositamente per la creazione di contenuti video destinati ai social: ripresa video, montaggio veloce, voice-over, sottotitoli generati automaticamente dal parlato, personalizzazione con grafiche e animazioni, libreria di musiche libere da diritti, colonna sonora che si adatta automaticamente al suono del parlato e alla lunghezza del filmato.
Esempio di filmato creato e montato con Clips.
Non c’è un vincitore tra video orizzontale, verticale, quadrato.
Non posso fare altro se non invitarti a sperimentare, a toccare con mano l’effetto che il tuo filmato fa nel feed dei vari social e visto su vari dispositivi, che continuano a cambiare nel tempo e nelle interfacce. Solo così, provando, potrai trovare quel che è meglio per ciò che hai da dire attraverso il video.
Questo tema, come gli altri passi legati al visual storytelling e al raccontarsi online, va affrontato con strategia trovando dei compromessi oggi e lasciando aperte le possibilità di evoluzione domani.
Se non vi bastano le nostre parole, ecco qualcosa da leggere che possiamo suggerirvi.
Il nostro amico Antonio Meraglia, nel suo libro “Video marketing strategico. Le tecniche più appropriate per produrre video realmente efficaci” si concentra sull’utilizzo del video per il marketing e fornisce tecniche per produrre video efficaci.
È una guida completa per creare e utilizzare i video per il marketing, fornendo tecniche appropriate per produrre video realmente efficaci. È scritto da Antonio, che si occupa di video da molti anni, prima come regista televisivo e poi oggi nelle produzioni e streaming per il web.
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